martedì 24 maggio 2016

La rivolta degli indigeni

” Voi non avete nessun diritto di distruggere il nostro fiume. Le madri di Xingu non lo permetteranno.”
” Abbiamo deciso che la vostra parola non vale niente. La conversazione è finita. Noi, il mebengôre kayapó abbiamo deciso che non vogliamo un solo centesimo dei vostri soldi sporchi.
Non accettiamo una qualsiasi altra diga sul territorio Xingu. Il nostro fiume non ha un prezzo, non è in vendita, il nostro pesce che mangiamo non ha un prezzo, e la felicità dei nostri nipoti non ha prezzo. 
Non potremo mai smettere di combattere.La Xingu è la nostra casa e voi non siete i benvenuti qui.”

Questo è il discorso del capo tribù di Xingu ai rappresentanti delle multinazionali che vogliono acquistare il loro territorio, una fetta incontaminata di foresta amazzonica. Come già successo con i nativi americani, sterminati e rinchiusi nelle riserve fino distruggere completamente la loro identità culturale,  adesso gran parte delle restanti tribù del Brasile, Borneo, ecc. subiscono la pressione delle multinazionali, sempre più assetate di denaro e incuranti della devastazione degli ecosistemi che le loro scellerate azioni provocano. Sono incalcolabili i danni procurati all'intera umanità, quello che era un immenso serbatoio di biodiversità viene ridotto ad un mucchio di cenere per piantare palme da olio, per il legname o per aumentare la superficie dei pascoli. Molti degli attuali prodotti farmaceutici provengono dalle foreste brasiliane, del Borneo e di Sumatra, molti antibiotici sono sintetizzati a partire da componenti naturali presenti in queste zone incontaminate.

mercoledì 11 maggio 2016

Il lombrico d'oro, un premio per buoni sindaci

La sensibilità nei confronti del tema pesticidi diventa sempre più tangibile nell'opinione pubblica e negli amministratori dei comuni italiani. Chi tutela l'ambiente in cui viviamo va incoraggiato e premiato, e per questo motivo esiste un premio, ancora poco conosciuto al grande pubblico, che si chiama lombrico d'oro (proprio per le spiccate virtù in campo ambientale di questo anellide) che premia i sindaci che si sono particolarmente distinti per azioni che vanno a vantaggio dell'ambiente e della salute dei loro concittadini. Hanno aderito all’iniziativa diverse associazioni veronesi riunite nella Campagna stop glyphosate: Aveprobi, COSPE Veneto, FIAB Verona, Fumane Futura, Il Carpino, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Mag, Movimento della decrescita felice, Movimento Nonviolento, Musa Antiqua, Terra Viva, Valpolicella 2000, Verona Polis, WBA, WWF.

 I sindaci premiati per l'anno 2016 sono tre e provengono tutti dal Nord-Est della penisola: la prima vincitrice è Anna Maria Bigon, sindaco di Povegliano Veronese, che è stata la prima della provincia di Verona a decidere ufficialmente di non usare pesticidi chimici sui suoli di proprietà del comune. Un altro lombrico è andato a Sabina Tramonte, sindaco di Cavaion Veronese, che ha promosso incontri di formazione con la popolazione sull’agricoltura biologica e con una delibera ha escluso l'utilizzo di pesticidi sui terreni del comune; ed infine ha vinto il “Lombrico D’Oro” Ulrich Veith, sindaco di Malles, che  prima ha consultato i propri concittadini  tramite un referendum sull'utilizzo dei pesticidi sul territorio comunale e poi, sulla base dei risultati, ha fermato l'utilizzo di questi prodotti sull'intero territorio comunale. Qualcosa si muove! Questa notizia bilancia in qualche modo quella dell'Ispra, che ha trovato il 64% dei campioni  di acqua esaminato durante le sue campagne di analisi contaminato da Glifosato, ma rimane tantissimo da fare, possiamo però sperare che altri sindaci seguano l'esempio di questi tre illuminati e che il premio diventi a carattere nazionale in modo da coinvolgere tutta la penisola. La cosa importante e ricordarsi che tutte le conquiste vengono dal basso, tutte le aziende non hanno a cuore i propri clienti, ma le proprie tasche, però noi proprio colpendo le loro tasche possiamo indirizzare le loro scelte e le loro strategie (come sta succedendo per l'olio di palma), pretendere cibo e acqua non contaminati da pesticidi non è solo un nostro diritto per tutelare la nostra salute e il nostro territorio, ma un dovere nei confronti delle successive generazioni.

Amsterdam: una città a misura di ape

Il declino inesorabile delle popolazioni di insetti a livello mondiale viene ormai considerato il prodromo di una vera e propria estinzione...