venerdì 11 aprile 2014

Costruiamo una lombricompostiera

Costruire una compostiera per lombrichi è assolutamente semplice e alla portata di tutti. Non è necessario essere maghi del bricolage e sono necessari pochi strumenti e materiali, spesso già presenti nelle nostre case:
  • Trapano
  • Punte o mecchie da 5-10 mm
  • un contenitore in plastica non trasparente con coperchio (50X40X30h) - Foto 1
  • Pezzi di rete antizanzare
  • Una scatola di cartone
  • Compost fresco
  • Un pezzo di tessuto non tessuto per il fondo o un pezzo di cartone.
  • 2 pezzi di polistirolo o plastica per realizzare i rialzi interni.
  • Pistola per colla a caldo e barrette di colla.

Foto 2 - Per prima cosa è necessario realizzare con un punzone o con il trapano i buchi sul fondo del contenitore in plastica, questo consentirà il drenaggio del liquido che si formerà durante il processo di compostaggio e favorirà l'aerazione interna. 


Foto 3-4 -Il passo successivo è realizzare i fori laterali per l'ingresso e la circolazione di aria all'interno del contenitore. I fori devono essere almeno due (10 mm di diametro) per ogni lato.

Foto 5-6 - Una volta realizzati i fori laterali possiamo applicare con colla a caldo dei pezzetti di rete antizanzare per impedire ai lombrichi di fuggire e agli insetti di entrare.

Foto 7-8-9 - Prendere la scatola di cartone e tagliarla in strisce da 2-3 cm. Bagnare abbondantemente in una bacinella i pezzi di cartone e strappare ulteriormente il cartone. Strizzare il cartone con le mani e rimetterlo nella bacinella.

Foto 10 - Prendere circa 1 kg di compost fresco, il processo di compostaggio non deve essere avanzato perché serve da nutrimento per i lombrichi. Miscelare cartone e compost e aggiungere qualche manciata di terra per regolare l'umidità e fornire ai lombrichi la parte inorganica (granelli di sabbia) che serve all'intestino dei lombrichi per la digestione degli scarti. Ricordiamo che il substrato deve essere umido ma non zuppo. Al posto del compost possiamo anche utilizzare solo una miscela di carta e cartone per la lettiera. Lo spessore della lettiera deve essere almeno di 10 cm, quindi regolate le quantità in funzione della dimensione del contenitore.

Foto 11 - Mettere un foglio di cartone o un pezzo di tela sul fondo del contenitore.

Foto 12 - mescolare delicatamente cartone bagnato, lombrichi (con la loro lettiera originaria), compost e terra all'interno del contenitore.

Foto 13 - mettere dei rialzi in polistirolo o plastica sul vassoio inferiore (dove si raccoglie il liquido che fuoriesce dal contenitore ) per mantenere sollevata la compostiera.

Foto 14 - La compostiera è finita, come vassoio inferiore è stato utilizzato un contenitore uguale a quello utilizzato per la compostiera che si può integrare con un rubinetto in plastica per svuotarlo dal percolato. In alternativa, si può usare un semplice vassoio per raccogliere il liquido. Il percolato viene usato diluito in acqua (1:10) come ottimo concime liquido.

Una volta inseriti i lombrichi tenderanno a fuggire per i primi due-tre giorni, questo è normale ed è dovuto al fatto che vengono immessi in un ambiente completamente diverso da quello di provenienza, con parametri chimici e fisici diversi. Per ovviare al problema si può lasciare il contenitore scoperto per il tempo necessario e accendere una luce nelle ore notturne. Questo "costringerà" i lombrichi all'interno della lettiera abituandoli alle nuove condizioni. L'ambientamento non dura, solitamente, più di 4-5 giorni. Trascorso questo periodo si può cominciare ad alimentarli con gli scarti delle vostre cucine. 

giovedì 3 aprile 2014

Le meraviglie della canapa


La canapa è una pianta erbacea annuale caratterizzata da fibre allungate simili al lino. Di questa specie erbacea non si butta via niente, uno studio degli anni 30 ha stimato che possono essere realizzati oltre 25.000 prodotti diversi dalla canapa in olio, semi o in forma di fibra. I vantaggi di questa pianta, parente prossima della cannabis (ma che non contiene il principio psicoattivo delta-9-tetraidrocannabinolo), sono innumerevoli. I campi di applicazione vanno dalla cura del corpo, alla produzione di combustibili, fino all'industria tessile e cartiera. La canapa è altamente resistente alla maggior parte di insetti e malattie, eliminando sostanzialmente la necessità di utilizzare pesticidi ed erbicidi, può essere coltivata su un’ampia gamma di suoli e con poche pretese in termini di cure colturali. Questa pianta ha un’elevatissima resa per ettaro di biomassa vegetale e legnosa ed ha un rapido tempo di crescita (70-90 gg).

Nel campo tessile la canapa fornisce una fibra durevole, traspirante, antimicrobica e che non sbiadisce con il tempo. Rispetto al cotone ha diversi vantaggi in termini di resa (1:4), di qualità del prodotto e di sostenibilità ecologica, infatti il cotone, contrariamente alla canapa, è una pianta molto esigente e vulnerabile agli attacchi di numerose malattie e parassiti. Questo comporta un utilizzo di erbicidi, pesticidi e altri prodotti chimici che vengono evitati nella coltivazione della canapa. La canapa è più resistente del cotone, assorbe meglio l’umidità ed è più calda.
La canapa è stata utilizzata per millenni per produrre carta. Anche in questo settore il confronto con la carta prodotta da legno è a favore della canapa, innanzitutto, per produrre la carta, si possono utilizzare tutte le parti della pianta di canapa senza avere scarto industriale. La resa è molto maggiore e si deve considerare che la canapa, essendo una pianta erbacea annuale, consentirebbe di risparmiare piante legnose che impiegano decine di anni per crescere. Il prodotto è più resistente, più economico e si può riciclare fino a 10 volte.
Il nucleo del fusto della canapa viene utilizzato per produrre cartone, materiali isolanti, moquette, sostitutivi della fibra di vetro, vari materiali per l’edilizia compresi dei mattoni che vengono realizzati con la parte interna del fusto della canapa che, essendo molto ricco in silice, legano benissimo con le malte e i cementi. 
L'olio estratto dai semi di canapa viene utilizzato nella produzione di materie plastiche, pitture ad olio, vernici, inchiostri, solventi, lubrificanti, stucchi e rivestimenti. Un ulteriore vantaggio è che tutti i prodotti realizzati esclusivamente da fibre di canapa sono biodegradabili, compostabili e riciclabili. 
Dal punto di vista nutrizionale la canapa potrebbe risolvere gran parte dei problemi legati alla nutrizione mondiale. La canapa ha potenzialità enormi in quanto possiede elevati valori nutrizionali ed è molto versatile. I semi contengono tra il 25 ed il 30% di olio in peso. Diversi ricercatori sostengono che questo è l´olio naturale maggiormente bilanciato per il suo alto contenuto ed il rapporto ottimale 1:3 dei due acidi grassi essenziali Omega-3 Linolenico (LNA) ed Omega-6 Linoleico (LA). Questa caratteristica significa che si potrebbe usare olio di canapa tutta la vita senza mai soffrire la mancanza di Acidi Grassi Essenziali. Inoltre, contiene anche l´Omega-6 Gamma Lonolenico (GLA) che lo rende unico tra gli oli commestibili (nessun altro olio da semi comuni contiene il GLA). Il contenuto proteico globale è del 35% (paragonabile alla soia) ed è superiore a quello della frutta secca, carne, latticini, pesce e pollame. Le proteine della canapa sono facilmente digeribili, più di quelle della soia e di altri cibi vegetali. Anche il contenuto in fibre è elevato (35%) e contiene anche antiossidanti, vitamine (E – C) e clorofilla.
Grazie al suo olio nutriente, la canapa è in forte espansione nel settore dell'igiene personale e viene utilizzata nella produzione di saponi, shampoo, lozioni, balsami per labbra, oli da bagno, lubrificanti e altro ancora.
Questa pianta fornisce un’ottima resa anche nel campo produzione di biodiesel. Le emissioni di monossido di carbonio da bio-diesel sono inferiori del 47% rispetto alle emissioni di monossido di carbonio provenienti da fonti fossili.
Lo studio delle emissioni da Bio-diesel hanno mostrato una diminuzione dei livelli di IPA e composti PAH nitrurati. Inoltre, la CO2 prodotta dalla combustione della canapa come combustibile corrisponde alla CO2 sottratta in atmosfera durante la crescita della pianta, definendo un ciclo chiuso del carbonio che potrebbe rallentare gli effetti del riscaldamento globale.
Per chi volesse approfondire segnalo un interessante sito sugli usi della canapa

Amsterdam: una città a misura di ape

Il declino inesorabile delle popolazioni di insetti a livello mondiale viene ormai considerato il prodromo di una vera e propria estinzione...