Gli
oli essenziali sono utilissimi in tantissime situazioni, dalla cosmesi alla
medicina, alla cura del corpo e dei nostri animali fino alla pulizia della
nostra casa. Purtroppo, se proprio vogliamo trovare un lato negativo all'utilizzo degli oli essenziali, questo è il loro costo, non proprio accessibile a tutti. Sia ben chiaro, il prezzo elevato è
assolutamente giustificato dalla difficoltà nell'estrazione dell’essenza, un
buon olio essenziale biologico può costare diverse decine di euro (pochi ml) e
anche considerando che se ne utilizzano poche gocce, rappresenta sempre una
spesa che non tutti sono in grado di affrontare con leggerezza. La notizia
positiva è che l'estrazione degli oli essenziali è comunque alla portata di
tutti, basta conoscere le basi della distillazione in corrente di vapore e comprare un piccolo distillatore o addirittura autocostruirlo. Io
ho optato per l'acquisto e ne ho comprato uno “entry level” per fare
i primi esperimenti con le essenze che coltivo o che posso
raccogliere in giro in campagna.
In questo post vedremo come estrarre l’olio essenziale di rosmarino visto che in giardino ne ho diverse piante che non potavo da diverso tempo, quindi ho colto l'occasione e ho dato una sfoltita ad alcuni arbusti che ormai svettavano ben oltre la mia altezza. Una premessa è d'obbligo, l'estrazione degli oli essenziali avviene normalmente durante il tempo balsamico della pianta, che sostanzialmente è quel periodo in cui il vegetale produce, non il maggior quantitativo di olio essenziale, ma il migliore in termini di qualità. Ovviamente ogni pianta ha il proprio periodo balsamico e l'inizio di settembre non è proprio quello del rosmarino (che è a giugno), però dovevo pur cominciare da qualcosa e questo avevo a disposizione. Chiaramente la resa dell'olio in questi casi è minore rispetto a quella del periodo balsamico, inoltre bisogna considerare che la composizione stessa dell'olio può essere diversa da quella del periodo ottimale in cui prevalgono alcune sostanze a discapito di altre, addirittura ci sono piante in cui il proprio olio essenziale diventa tossico se non estratto durante il tempo balsamico (non è il caso del rosmarino). Comunque l'idea di questo post è far vedere come si fa l'estrazione e come si calcola la resa seguendo passo passo tutte le operazioni. Cominciamo allora:
In questo post vedremo come estrarre l’olio essenziale di rosmarino visto che in giardino ne ho diverse piante che non potavo da diverso tempo, quindi ho colto l'occasione e ho dato una sfoltita ad alcuni arbusti che ormai svettavano ben oltre la mia altezza. Una premessa è d'obbligo, l'estrazione degli oli essenziali avviene normalmente durante il tempo balsamico della pianta, che sostanzialmente è quel periodo in cui il vegetale produce, non il maggior quantitativo di olio essenziale, ma il migliore in termini di qualità. Ovviamente ogni pianta ha il proprio periodo balsamico e l'inizio di settembre non è proprio quello del rosmarino (che è a giugno), però dovevo pur cominciare da qualcosa e questo avevo a disposizione. Chiaramente la resa dell'olio in questi casi è minore rispetto a quella del periodo balsamico, inoltre bisogna considerare che la composizione stessa dell'olio può essere diversa da quella del periodo ottimale in cui prevalgono alcune sostanze a discapito di altre, addirittura ci sono piante in cui il proprio olio essenziale diventa tossico se non estratto durante il tempo balsamico (non è il caso del rosmarino). Comunque l'idea di questo post è far vedere come si fa l'estrazione e come si calcola la resa seguendo passo passo tutte le operazioni. Cominciamo allora:
Il distillatore
A
destra nella foto vedete la caldaia, ovvero la pentola a chiusura ermetica (potete
notare la guarnizione e i ganci di chiusura) dove si mette prima qualche cm di
acqua e poi l'essenza in un cestello metallico (tipo quello per cuocere a
vapore le verdure, anzi io ho usato proprio quello). Il cestello mantiene le
essenze sopra l'acqua che andrà in ebollizione, in questo modo il vapore
attraverserà le foglie prelevandone l'olio. La pentola è dotata di un
termometro per tenere sotto controllo la temperatura e di una valvola di
sicurezza per permettere una rapida decompressione in caso di problemi. Dalla
caldaia esce un tubo metallico che porta il vapore pieno di olio essenziale
nella serpentina di condensazione (nella foto si vede solo la parte superiore) che
a sua volta è inserita in un contenitore metallico destinato al raffreddamento
della serpentina stessa. In questo contenitore entra un tubo in gomma che porta l'acqua fredda al suo interno e, contemporaneamente, esce un altro tubo di gomma che serve ad allontanare
l'acqua calda (calore ceduto dalla serpentina attraversata dal vapore),
l'ingresso dell'acqua è garantito da una piccola pompa per acquari che vedete
immersa nella bacinella a sinistra della foto. Il circuito dell'acqua è chiuso, la pompa spinge l'acqua della
bacinella nel contenitore della serpentina, la raffredda, poi esce dal tubo superiore
e per caduta torna nella bacinella.
Fase 1: la raccolta dell'essenza
Come
ho già detto la raccolta dovrebbe avvenire durante il tempo balsamico della
pianta, nel caso del rosmarino bisogna raccogliere le
sommità fiorite dei rametti, diciamo per un massimo di 40-50 cm di lunghezza.
Per l'estrazione si utilizzano i fiori e le foglie e si escludono le parti
legnose inutili ai fini dell'estrazione dell'olio essenziale.
Fase 2: preparazione dell'essenza
Si
separano le foglie e i fiori dai rametti legnosi, i primi 10-15 cm di rametti possono
essere messi tal quali, cioè si tagliano e si utilizzano senza separare le foglie
in quanto la consistenza dello stelo è erbacea e non legnosa. Il resto viene
separato dalle foglie che verranno utilizzate e la parte legnosa va nel
compost. A questo punto si pesano le foglie e i fiori raccolti, nel mio caso ho raccolto
1100 grammi di materiale utilizzabile. L'ultima cosa da fare è
lavare in un colapasta sotto l'acqua corrente le foglie e i fiori in modo da
eliminare polvere e altre impurità.
Fase 3: caricamento della caldaia
Fase 4: separazione dell'olio dall'idrolato
Fase 5: conservazione dei prodotti
Sia L’olio essenziale sia idrolato hanno simili
modalità di conservazione, devono essere messi in un contenitore in vetro
scuro, non trasparente, e conservati in un luogo fresco e al buio. L’idrolato
se non si intende consumarlo in breve tempo sarebbe meglio tenerlo in frigo.
L'olio deve essere messo preferibilmente in un contenitore adatto all'utilizzo
ovvero un flaconcino scuro con contagocce. Il contagocce può essere inserito
nel tappo o direttamente nella boccetta (soluzione più economica se avete
intenzione di comprare le boccette). Secondo me il contagocce inserito sul
tappo è più comodo nel dosaggio e anche più preciso; ancora bestemmio per un flaconcino
di tree tea oil che sputa puntualmente un numero casuale di gocce nonostante i
miei sforzi inesausti nel dosare la quantità.
Fase 6: calcolo della resa
Risolviamo questo semplice problema, se da
1100 grammi di foglie e fiori di rosmarino ho estratto 4 ml di olio essenziale
qual è la resa di questa distillazione, cioè la resa in grammi rispetto al peso
iniziale che poi è quella che troviamo nei manuali di distillazione. Il
rosmarino ha una resa teorica compresa tra 0,4 e 0,8 g per 1000 grammi di
essenza iniziale. Intanto dobbiamo sapere a quanti grammi corrispondono 4 ml di olio essenziale, per avere la risposta
dobbiamo conoscere il peso specifico medio del rosmarino. Non lo sapete? Per questa
volta ve lo dico io: 0,895 gr/ml, quindi per sapere quanto pesa l’olio estratto
dobbiamo moltiplicare il suo volume per il peso specifico dell'olio:
0,895 gr/ml * 4 ml = 3,58 gr
Avendo i grammi di olio ricavati, calcolare la resa è facile:
3,58:1100 = 0,00325 gr, questo significa che per ogni grammo di rosmarino ricaviamo 0,00325 gr di olio essenziale. Moltiplichiamo per 100 e abbiamo la resa percentuale, pari a 0,325%. Ovviamente se vogliamo sapere quanti grammi di olio ricaviamo per ogni chilo di rosmarino basta semplicemente motiplicare per mille (cioè il numero di grammi per ogni chilo) invece che per 100, il dato è lo stesso, cambia solo il modo di esprimerlo.
La resa teorica abbiamo visto che era
compresa tra 0,4 e 0,8, quella che abbiamo ottenuto è un valore plausibile
considerando che eravamo un po' fuori tempo balsamico. Invece per quanto riguarda il
tempo impiegato per la distillazione, bisogna considerare che deve comunque
rimanere una parte di liquido all'interno della caldaia, quando finisce il
liquido aumenta la temperatura (che invece deve rimanere nell’interno dei 100
gradi) e si possono rovinare le guarnizioni della caldaia. Se conosciamo il
quantitativo d'acqua inserito e monitoriamo quello che esce dalla caldaia
durante la distillazione non possiamo sbagliare, io avevo inserito 1200 ml di
acqua e quando il liquido condensato è arrivato a 950 ml ho interrotto la
distillazione per avere un margine di 250 ml di acqua all'interno della caldaia
(20% del liquido iniziale). That's all folks, alla prossima.
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