giovedì 14 settembre 2017

Distillazione domestica for dummies: il rosmarino


Gli oli essenziali sono utilissimi in tantissime situazioni, dalla cosmesi alla medicina, alla cura del corpo e dei nostri animali fino alla pulizia della nostra casa. Purtroppo, se proprio vogliamo trovare un lato negativo all'utilizzo degli oli essenziali, questo è il loro costo, non proprio accessibile a tutti. Sia ben chiaro, il prezzo elevato è assolutamente giustificato dalla difficoltà nell'estrazione dell’essenza, un buon olio essenziale biologico può costare diverse decine di euro (pochi ml) e anche considerando che se ne utilizzano poche gocce, rappresenta sempre una spesa che non tutti sono in grado di affrontare con leggerezza. La notizia positiva è che l'estrazione degli oli essenziali è comunque alla portata di tutti, basta conoscere le basi della distillazione in corrente di vapore e comprare un piccolo distillatore o addirittura autocostruirlo. Io ho optato per l'acquisto e ne ho comprato uno “entry level” per fare i primi esperimenti con le essenze che coltivo o che posso raccogliere in giro in campagna.
In questo post vedremo come estrarre l’olio essenziale di rosmarino visto che in giardino ne ho diverse piante che non potavo da diverso tempo, quindi ho colto l'occasione e ho dato una sfoltita ad alcuni arbusti che ormai svettavano ben oltre la mia altezza. Una premessa è d'obbligo, l'estrazione degli oli essenziali avviene normalmente durante il tempo balsamico della pianta, che sostanzialmente è quel periodo in cui il vegetale produce, non il maggior quantitativo di olio essenziale, ma il migliore in termini di qualità. Ovviamente ogni pianta ha il proprio periodo balsamico e l'inizio di settembre non è proprio quello del rosmarino (che è a giugno), però dovevo pur cominciare da qualcosa e questo avevo a disposizione. Chiaramente la resa dell'olio in questi casi è minore rispetto a quella del periodo balsamico, inoltre bisogna considerare che la composizione stessa dell'olio può essere diversa da quella del periodo ottimale in cui prevalgono alcune sostanze a discapito di altre, addirittura ci sono piante in cui il proprio olio essenziale diventa tossico se non estratto durante il tempo balsamico (non è il caso del rosmarino). Comunque l'idea di questo post è far vedere come si fa l'estrazione e come si calcola la resa seguendo passo passo tutte le operazioni. Cominciamo allora:

Il distillatore

A destra nella foto vedete la caldaia, ovvero la pentola a chiusura ermetica (potete notare la guarnizione e i ganci di chiusura) dove si mette prima qualche cm di acqua e poi l'essenza in un cestello metallico (tipo quello per cuocere a vapore le verdure, anzi io ho usato proprio quello). Il cestello mantiene le essenze sopra l'acqua che andrà in ebollizione, in questo modo il vapore attraverserà le foglie prelevandone l'olio. La pentola è dotata di un termometro per tenere sotto controllo la temperatura e di una valvola di sicurezza per permettere una rapida decompressione in caso di problemi. Dalla caldaia esce un tubo metallico che porta il vapore pieno di olio essenziale nella serpentina di condensazione (nella foto si vede solo la parte superiore) che a sua volta è inserita in un contenitore metallico destinato al raffreddamento della serpentina stessa. In questo contenitore entra un tubo in gomma che porta l'acqua fredda al suo interno e, contemporaneamente, esce un altro tubo di gomma che serve ad allontanare l'acqua calda (calore ceduto dalla serpentina attraversata dal vapore), l'ingresso dell'acqua è garantito da una piccola pompa per acquari che vedete immersa nella bacinella a sinistra della foto. Il circuito dell'acqua  è chiuso, la pompa spinge l'acqua della bacinella nel contenitore della serpentina, la raffredda, poi esce dal tubo superiore e per caduta torna nella bacinella.

Fase 1: la raccolta dell'essenza

Come ho già detto la raccolta dovrebbe avvenire durante il tempo balsamico della pianta, nel caso del rosmarino bisogna raccogliere le sommità fiorite dei rametti, diciamo per un massimo di 40-50 cm di lunghezza. Per l'estrazione si utilizzano i fiori e le foglie e si escludono le parti legnose inutili ai fini dell'estrazione dell'olio essenziale.

Fase 2: preparazione dell'essenza

Si separano le foglie e i fiori dai rametti legnosi, i primi 10-15 cm di rametti possono essere messi tal quali, cioè si tagliano e si utilizzano senza separare le foglie in quanto la consistenza dello stelo è erbacea e non legnosa. Il resto viene separato dalle foglie che verranno utilizzate e la parte legnosa va nel compost. A questo punto si pesano le foglie e i fiori raccolti, nel mio caso ho raccolto 1100 grammi di materiale utilizzabile. L'ultima cosa da fare è lavare in un colapasta sotto l'acqua corrente le foglie e i fiori in modo da eliminare polvere e altre impurità.


Fase 3: caricamento della caldaia

Dopo aver preparato le foglie, ho messo il cestello per le verdure nella caldaia e ho versato acqua (meglio se distillata) fino a quando non è arrivata al livello della base del cestello. L'acqua in totale era 1200 ml. A questo punto ho riempito la caldaia con le foglie di rosmarino stando attendo a riempire tutti gli spazi e a premere delicatamente in modo da evitare spazi vuoti. Le foglie hanno riempito quasi tutta la pentola, diciamo che sono rimasti 5 cm di spazio libero. Ho messo il coperchio, sigillandolo con gli appositi ganci di chiusura, ho avviato la pompa per il ricircolo dell'acqua di raffreddamento, stando attento che l'acqua entrasse ed uscisse correttamente dal contenitore di raffreddamento della serpentina, e finalmente ho acceso il fornello. Dopo qualche minuto la temperatura è cominciata a salire fino a quando dopo 15 minuti è arrivata a 100° C avviando l'ebollizione dell'acqua. Ho atteso altri 10 minuti per vedere le prime gocce di idrolato misto ad olio essenziale sgorgare dal beccuccio alla fine della serpentina. Prima qualche sbuffetto, poi via via sempre più convinto fino a quando il flusso si è fatto regolare. Ho lasciato il distillatore in azione per 60 minuti ed alla fine ho raccolto circa 955 ml di liquido.

Fase 4: separazione dell'olio dall'idrolato

Una volta terminata la distillazione, ho messo il liquido ricavato in un contenitore in vetro, subito i due prodotti della distillazione, idrolato ed olio essenziale, hanno cominciato a separarsi in base alle proprie caratteristiche fisiche. L'olio essenziale, più leggero, si è disposto sulla superficie dell’idrolato proprio come vedete in foto. Chiaramente l'olio è una minima parte del volume di liquido raccolto e vediamo subito come si separa dall'idrolato. Se non avete un imbuto separatore, e non credo ce l'abbiate a meno di non essere un chimico di professione, nel qual caso non dovreste leggere questo post, prendete un contenitore in vetro molto stretto e versatevi il liquido ottenuto dalla distillazione, più è stretto il contenitore maggiore sarà lo spessore dell'olio essenziale sopra l’idrolato e più facile sarà prelevarlo con una siringa. Non usate bottiglie o comunque contenitori con curve perché le bolle di olio rimangono intrappolate nelle curve, il contenitore deve avere le pareti verticali quindi un barattolo di vetro andrà  benissimo. L'olio andrà prelevato con una siringa senza ago, specialmente se lo spessore dell'olio è esiguo, l'ago avendo il taglio della punta inclinato rende difficoltoso restare all'interno dello spessore dell'olio. Invece, togliendo l'ago si poggia il beccuccio della siringa sulla superficie dell'olio e si preleva con una certa facilità. Comunque se all'interno dell'olio prelevato si presenta dell’idrolato, ricordate che anche nella siringa si separano immediatamente a causa del loro diverso peso specifico, quindi basta disporla con il beccuccio in basso e l'idrolato lo troverete proprio vicino l’uscita della siringa, premete il pistone fino a quando esce tutto idrolato è il gioco è fatto. L'ago può tornare utile quando  dopo aver separato i due prodotti persiste qualche gocciolina di idrolato nel contenitore finale dell'olio essenziale, in questo caso inserite la siringa con l'ago nella boccettina dell'olio prelevato e toglierete facilmente gli ultimi residui acquosi. Alla fine della fiera ho raccolto 4 ml di olio essenziale di rosmarino e 950 ml di idrolato, nella caldaia sono rimasti 250 ml di “tisana di rosmarino”.
Fase 5: conservazione dei prodotti

Sia L’olio essenziale sia idrolato hanno simili modalità di conservazione, devono essere messi in un contenitore in vetro scuro, non trasparente, e conservati in un luogo fresco e al buio. L’idrolato se non si intende consumarlo in breve tempo sarebbe meglio tenerlo in frigo. L'olio deve essere messo preferibilmente in un contenitore adatto all'utilizzo ovvero un flaconcino scuro con contagocce. Il contagocce può essere inserito nel tappo o direttamente nella boccetta (soluzione più economica se avete intenzione di comprare le boccette). Secondo me il contagocce inserito sul tappo è più comodo nel dosaggio e anche più preciso; ancora bestemmio per un flaconcino di tree tea oil che sputa puntualmente un numero casuale di gocce nonostante i miei sforzi inesausti nel dosare la quantità.

Fase 6: calcolo della resa

Risolviamo questo semplice problema, se da 1100 grammi di foglie e fiori di rosmarino ho estratto 4 ml di olio essenziale qual è la resa di questa distillazione, cioè la resa in grammi rispetto al peso iniziale che poi è quella che troviamo nei manuali di distillazione. Il rosmarino ha una resa teorica compresa tra 0,4 e 0,8 g per 1000 grammi di essenza iniziale. Intanto dobbiamo sapere a quanti grammi corrispondono 4 ml di olio essenziale, per avere la risposta dobbiamo conoscere il peso specifico medio del rosmarino. Non lo sapete? Per questa volta ve lo dico io: 0,895 gr/ml, quindi per sapere quanto pesa l’olio estratto dobbiamo moltiplicare il suo volume per il peso specifico dell'olio:
0,895 gr/ml * 4 ml = 3,58 gr
Avendo i grammi di olio ricavati, calcolare la resa è facile:
3,58:1100 = 0,00325 gr, questo significa che per ogni grammo di rosmarino ricaviamo 0,00325 gr di olio essenziale. Moltiplichiamo per 100 e abbiamo la resa percentuale, pari a 0,325%. Ovviamente se vogliamo sapere quanti grammi di olio ricaviamo per ogni chilo di rosmarino basta semplicemente motiplicare per mille (cioè il  numero di grammi per ogni chilo) invece che per 100, il dato è lo stesso, cambia solo il modo di esprimerlo.

La resa teorica abbiamo visto che era compresa tra 0,4 e 0,8, quella che abbiamo ottenuto è un valore plausibile considerando che eravamo un po' fuori tempo balsamico. Invece per quanto riguarda il tempo impiegato per la distillazione, bisogna considerare che deve comunque rimanere una parte di liquido all'interno della caldaia, quando finisce il liquido aumenta la temperatura (che invece deve rimanere nell’interno dei 100 gradi) e si possono rovinare le guarnizioni della caldaia. Se conosciamo il quantitativo d'acqua inserito e monitoriamo quello che esce dalla caldaia durante la distillazione non possiamo sbagliare, io avevo inserito 1200 ml di acqua e quando il liquido condensato è arrivato a 950 ml ho interrotto la distillazione per avere un margine di 250 ml di acqua all'interno della caldaia (20% del liquido iniziale). That's all folks, alla prossima.

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