lunedì 7 novembre 2016

Scusa ma i lombrichi si possono mangiare?

Mi capita spesso di incontrare i bambini per parlargli delle meravigliose abilità dei lombrichi, in questi frangenti mi sento rivolgere le più disparate domande: perché sono così viscidi, ma quanto vivono, quanto mangiano, cosa mangiano e tante altre domande tipiche dell’innata curiosità dei bimbi. Ma questa volta il marmocchio iperattivo, che agitava un povero spaesato lombrico sotto il mio naso, mi ha sottoposto una delicatissima questione, e l'ha fatto con l'ingenuità spiazzante che solo un bambino può avere: “scusa, ma i lombrichi si possono mangiare?”. Un tremito glaciale ha cominciato ad andare su e giù per la mia spina dorsale. E ora che rispondo? Dopo un breve momento di riflessione, soppesando tutti i pro e i contro della mia successiva risposta, ho deciso di dirgli la cruda verità: “non solo si possono mangiare, ma probabilmente tu, un giorno, li mangerai! La faccia del bambino ha cominciato così a contorcersi in una smorfia di ribrezzo e, rimettendo nel suo contenitore il lombrico disorientato dai troppi dondolamenti, si è allontanato bofonchiando qualcosa di irripetibile sulla mia sanità mentale. Pazienza, la reazione era tra i contro soppesati e comunque ci stava tutta, era nell'ordine delle cose. E lo ammetto, la mia risposta era volta anche a provocare nel pargolo una forte reazione emotiva in modo da liberare il piccolo ostaggio disidratato e quasi privo di sensi (il lombrico). Però, in fondo, non sono andato troppo distante da quello che, per forza di cose, sarà il futuro alimentare dell’umanità.

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