Per fitoalimurgia si
intende la conoscenza dell'uso delle piante selvatiche dedicate al
consumo alimentare. Questa pratica si sviluppa in diverse fasi: dalla
raccolta, al consumo fino alla conservazione della pianta. La
fitoalimurgia ha accompagnato l'uomo fin dalla sua comparsa sulla
terra; prima di essere dei cacciatori o degli agricoltori per
sfamarci abbiamo imparato a riconoscere e raccogliere le piante o i
frutti che potevano soddisfare il primordiale istinto della fame.
Certamente, acquisire questa conoscenza avrà fatto molte vittime, ma
adesso siamo ragionevolmente sicuri di saper riconoscere una pianta
commestibile da una che può nuocere alla nostra salute. In tempo di
guerra è stata un'importante fonte di sostentamento e per i ceti
meno abbienti è stata una primaria risorsa primaria. Riconoscere
cicoria, bietola, finocchietto, costolina e quant'altro è alla
portata di tutti, basta seguire dei corsi di fitoalimurgia o più
semplicemente, per i più fortunati, seguire i consigli delle nonne
che tramandono le loro preziose conoscenze. Sconsiglio vivamente di
avventurarsi a raccogliere verdure avvalendosi esclusivamente di
libri e pubblicazioni, ci sono piante che possono essere veramente
dannose per l'uomo (se non letali) e un buon corso di fitoalimurgia
con escursioni dedicate al riconoscimento sul campo e alla raccolta,
riescono a fugare tutti i dubbi che l'esclusiva lettura di un libro
non potrà mai risolvere.
Cichorium intybus - Cicoria |
La raccolta delle
verdure, oltre a farci stare all'aria aperta in contesti salutari, ci
regala una fonte di vitamine, sali minerali, proteine e fibre
gratuitamente e arricchisce la nostra dieta, spesso povera di questi
elementi.
Le piante spontanee per
usi alimentari si calcola che sul nostro pianeta siano circa 20.000,
ma quelle entrate a far parte della nostra dieta sono solamente
3.000, quindi c'è ancora tanto da scoprire e da mangiare. Il tipo di
alimentazione che adottiamo è un fattore culturale e di
condizionamento che ci spingono spesso a rifiutare o ad ignorare
quello che la natura ci mette a disposizione, basta un piccolo sforzo
per entrare in una dimensione più ricca e naturale con sapori da
dolci ad amari, da piccanti a delicati, con la possibilità di
imbandire le nostre tavole dall'antipasto al dolce, esclusivamente
con quello che raccogliamo nelle nostre campagne.
Le piante commestibili si
possono raccogliere in tutti i periodi dell'anno, quelle erbacee sono
concentrate, ovviamente, nel periodo invernale e primaverile, ma
anche l'estate e l'autunno offrono tante opportunità di raccolta.
Dal punto di vista
scientifico le
conoscenze fitoalimurgiche rendono, inoltre, possibile
l'individuazione e la conservazione dell'enorme potenziale genetico
(germoplasma) delle specie spontanee. In tempi in cui le grandi
multinazionali tendono a selezionare artificialmente solo poche
cultivar merceologicamente produttive ed imposte dalla strategia di
mercato, la salvaguardia di tale patrimonio assume un ruolo di
estrema importanza.
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