Allume di rocca in stick |
venerdì 22 febbraio 2013
Deodorante fai da te
mercoledì 13 febbraio 2013
Detersivo per piatti ecologico
Abbiamo detto che la cenere che resta nel caminetto o nella stufa
è un prodotto da utilizzare e non uno scarto. Un utilizzo abbastanza comune e
ormai collaudato attraverso le numerose ricette che la rete ci offre è quello
di realizzare un detersivo ecologico sgrassante per piatti. Vediamo come fare.
La cenere, per prima cosa, deve essere di ottima qualità, ovvero derivata dalla
bruciatura di solo legna (evitare cenere presa dalla combustione di carta,
cartone, compensati, truciolati ecc.). Prendiamone una manciata e setacciamola
con un colino a maglie molto fini. Possiamo raccoglierne un certo quantitativo
(tanto non scade...) e poi utilizzarla di volta in volta. Una volta raccolta la
cenere, riempiamo a metà un piccolo contenitore del volume che riteniamo
necessario. A questo punto possiamo aggiungere dell'acqua tiepida e
mescolare fino a raggiungere la consistenza di una pasta. Infine, prendiamo un
limone e spremiamolo all'interno del contenitore, rimescoliamo il tutto e il
nostro detersivo è pronto. Il prodotto ottenuto è uno sgrassante che unisce le proprietà
abrasive e detergenti della cenere a
quelle di profumazione e disinfettanti del limone, assorbe gli odori e
pulisce benissimo le stoviglie. La cenere è un prodotto alcalino (pH>7)
ricco di carbonato di potassio e sodio che gli conferiscono l'effetto pulente e
sgrassante. L'effetto pulente si manifesta anche attraverso l'azione abrasiva
delle particelle di cenere. Inoltre, riceveranno un beneficio anche i tubi di
scarico del vostro impianto idraulico che saranno costantemente puliti
dall'azione abrasiva della cenere evitando i problemi di intasamento che spesso
i saponi industriali provocano. Per chi non vuole proprio rinunciare ai detersivi industriali si può aggiungere una goccia di detersivo per piatti, ma non è assolutamente necessario perché i piatti saranno pulitissimi. Provate...
lunedì 4 febbraio 2013
Riscaldamento ecologico - La stufa a legna
Riscaldare
la casa con una stufa a legna è una ottima idea da diversi punti di vista.
Innanzi tutto la qualità del calore prodotto è ben diversa da quelle delle
pompe di calore o di altri sistemi di riscaldamento. La legna può essere
comperata a poco prezzo, ma può anche essere autoprodotta con le potatura del
giardino o del frutteto, può essere raccolta in campagna, dove spesso
rappresenta un prodotto di scarto delle potature e viene accumulata per essere
bruciata (basta chiedere il permesso al contadino e sarà felice di
regalarvela). I modelli più evoluti di stufe sono delle vere e proprie caldaie
che riscaldano l’acqua o l’aria per impianti di riscaldamento che servono
l’intera abitazione.
Quelli
più semplici sono molto efficienti e hanno costi assolutamente accessibili,
partendo da poche centinaia di euro, ovviamente si deve considerare un costo di
installazione che però è spesso comune anche alle altre tipologie di impianto
(pellet, gas, ecc.). La manutenzione è assolutamente elementare e non
frequente, l’operazione più importante è la pulizia della canna fumaria che
deve essere necessariamente eseguita ogni paio di anni per avere sempre
performance ottimali del tiraggio della stufa. La legna, inoltre, è un prodotto
a km 0, mentre il diretto concorrente, il pellet, viene sempre più
frequentemente importato dai paesi dell’est con conseguenti costi ambientali
non trascurabili. Con la stufa a legna
può essere sfruttata una forma basilare di “cogenerazione”, ovvero per
riscaldare l’acqua o anche cucinare sul piattello riscaldante appositamente
collocato sulla parte superiore della stufa. A chi obbietta che bruciando legna
si producono fumi e ceneri e quindi si inquina, è facile ribattere che le
emissioni prodotte dalla combustione della legna sono compensate da tutta la CO2
che la pianta ha assorbito durante il suo ciclo vitale e quindi il bilancio va
in pareggio. Per quanto riguarda la cenere, non si può certamente considerare
un rifiuto e gli utilizzi di questo “sottoprodotto” sono molteplici: in minima
parte si può compostare, la cenere di legna essendo molto ricca di potassio
arricchisce il compost. Setacciando la cenere e miscelandola con succo di
limone e acqua calda si ottiene un ottimo sgrassante per le stoviglie. Infine,
sempre setacciando la cenere e portandola ad ebollizione si ricava la lisciva,
uno sbiancante e sgrassante naturale usato per centinaia di anni in tutto il
mondo, utile sia per il lavaggio degli indumenti, sia diluito in acqua per
pavimenti e superfici lavabili.
Certo,
a fronte di tanti vantaggi, ci sono alcuni non trascurabili difetti che
consistono nella necessità di uno spazio per lo stoccaggio della legna, la
difficoltà di accensione se non siete pratici, l’alimentazione è solitamente
manuale e questo per alcuni può essere un fastidio, inoltre bisogna considerare
la necessità di adoperare un prodotto non umido e che quindi sarebbe meglio raccogliere
nel periodo estivo in modo che in inverno si ritrovi con caratteristiche di
umidità ottimali. In definitiva però i vantaggi fanno pendere la bilancia in
favore della stufa a legna, soprattutto dal punto di vista ecologico e
finanziario, e non è poco…
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