martedì 9 aprile 2013

Compostaggio di superficie


Se il concetto di compost è molto vicino alla permacultura, il compostaggio di superficie aderisce ancora di più a questo modo di pensare. La differenza sostanziale tra le due attività è che il compostaggio vede uno spazio specifico dedicato a questa attività, sia esso una compostiera, un cumulo o un fosso. Il compostaggio di superficie trasforma in loco i resti vegetali delle diverse coltivazioni. La trasformazione in compost avviene direttamente nel primo strato di terreno vegetale (5-10 cm) previa riduzione in frammenti più piccoli come per le compostiere. Il materiale organico deve essere interrato a non più di 5-10 cm e deve essere ben mescolato al terreno vegetale, evitando di creare accumuli di materiale organico che potrebbero causare fenomeni di marcescenza. In particolare bisogna fare attenzione nei terreni argillosi dove, per la particolare struttura del litotipo argilloso (tendenzialmente poco permeabile), l’accumulo di scarti provocherebbe, in assenza di ossigeno, la mancata stabilizzazione dello scarto e una diminuzione della fertilità del suolo. Una volta interrato il tutto si raccomanda di attendere il periodo di tempo necessario alla completa trasformazione della sostanza interrata prima di seminare o piantare qualcosa, tale tempistica è funzione del tipo di terreno e delle temperature ambientali, tra l’altro durante la trasformazione si registra la formazione di ammoniaca in forma gassosa che disperde azoto in forma non assimilabile e che ostacola la crescita delle piante. Il principale vantaggio di questa tecnica è che l’umificazione avviene direttamente nel suolo incorporando quel complesso meccanismo biologico e fisico che permette ai terreni di trasformare i rifiuti in nutrimento. Un secondo vantaggio da considerare è che la natura lavora direttamente per noi con una diminuzione del lavoro (seppur minimo) necessario al compostaggio, il materiale rimane in situ senza spostamenti in compostiere o cumuli. Qualora decidessimo di utilizzare questa tecnica dobbiamo ricordarci che nel compostaggio di superficie non si raggiungono le temperature dei cumuli che provvedono all’igienizzazione del compost, quindi è meglio evitare gli scarti problematici: parti di piante malate, lettiere, ecc. In realtà, un aumento di temperatura si registra perché con la decomposizione dei materiali organici il terreno si riscalda e l’anidride carbonica prodotta favorisce la crescita delle piante. Dal punto di vista estetico, però, il giardino appare trascurato e costellato di residui vegetali e questo può rappresentare di sicuro un punto a sfavore. Per quanto riguarda gli equilibri chimici, solitamente con questo metodo si ottengono alti valori del rapporto C/N, quindi è necessaria l’aggiunta di concimi azotati.   
Alcuni confondono il compostaggio di superficie con la pacciamatura, la differenza è semplice: nel primo caso distribuiamo del materiale da compostare direttamente nel terreno quindi è finalizzato al suo nutrimento, mentre nel secondo lo scopo è quello di proteggere il terreno sia dalle intemperie sia dalla crescita delle infestanti.

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