Come ormai risaputo, le api sono in
forte declino da diversi anni e spesso la domanda su cosa
succederebbe se questi meravigliosi insetti pronubi si estinguessero
ha fatto capolino in molti articoli e post. Una risposta viene dal
Sud-Est della Cina, dalla provincia di Sichuan, dove negli anni 90 un
forte abuso di pesticidi ha sterminato il 95 % della popolazione
locale di api (oltre ad un imprecisato numero di cinesi). Negli anni
successivi allo sterminio si notò un drastico calo della produzione
di frutta e verdura e questo ha condotto i contadini di Sichuan a
trovare delle alternative al lavoro gratuito delle api. Purtroppo,
l'unico modo per sostituire gli insetti era procedere
all'impollinazione manuale dei fiori degli alberi da frutta (mele e
ciliegie soprattutto). I contadini si sono armati di lunghi bastoni
provvisti di piume sulla punta, con i quali spennellano di polline i
fiori degli alberi; un lavoro lungo, faticoso, ma anche molto
pericoloso, perché arrampicandosi sugli alberi per raggiungere i
fiori più lontani molto spesso si verificano incidenti. Per
sostituire un solo alveare sono necessarie ben 10 persone che,
comunque, non riescono a raggiungere nemmeno un decimo
dell'efficienza delle api nell'impollinazione. Inoltre, queste
persone sono pagate per fare questo lavoro, e sono pagate molto bene
per gli standard asiatici (paghe comprese tra i 9 e i 15 euro l'ora),
il risultato è stato che la frutta e verdura ha raggiunto prezzi
allucinanti che i locali non potevano assolutamente permettersi
rendendo antieconomica la coltivazione della frutta e verdura.
Foto di Gilles Sabrie |
Altro
effetto collaterale della sparizione delle api è stato un calo della
biodiversità vegetale e animale delle zone interessate. Se i
contadini si sono sostituiti alle api (con risultati discutibili)
nelle coltivazioni destinate al consumo umano, nulla è stato fatto (ovviamente) per tutte le altre specie vegetali selvatiche e non commestibili.
Naturalmente, la diminuzione della biodiversità vegetale porta sempre
conseguenze su quella animale (il concetto di catena alimentare non
doveva essere molto chiaro ai locali). Ora una considerazione è
d'obbligo: il genere umano è destinato all'estinzione! Ed è giusto
che sia così, perché solo degli idioti possono continuare a
perpetrare lo scempio che è stato fatto e che, purtroppo, si
continua a fare. Solo rendendoci conto di quanto sia stupido ridurci
in queste condizioni possiamo avere una speranza di sopravvivere alla
nostra stessa idiozia, ma la storia del genere umano ci ha purtroppo
insegnato che l'autodistruzione è l'unica attività in cui
l'umanità riesce a tirare fuori il meglio di sé. Meditate gente,
meditate.
In questo link trovate il bellissimo reportage fotografico di Gilles Sabrie sui contadini impollinatori di Sichuan (per il giornale Le Monde).
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