lunedì 10 febbraio 2014

compost vs vermicompost






Ai lombrichi Charles Darwin ha dedicato un intero libro in cui li nobilita tra i fattori di maggiore importanza per la creazione e lo sviluppo dei suoli. Alla fine del XVII secolo Vincenzo Tanara, bolognese, principe degli agronomi, segnalava la loro importanza come indicatori di fertilità dei suoli coltivati. I lombrichi risultano quindi essere gli organismi del suolo più largamente usati come bioindicatori. La presenza dei lombrichi in un terreno è indice di fertilità e salute del sottosuolo quindi il vermi-compost, prodotto da lombrichi con caratteristiche diverse dai lombrichi di terra, come il più convenzionale compost, fornisce molti benefici al suolo; tra questi: l'aumento della capacità di trattenere l'umidità, di trattenere meglio i nutrienti, di strutturare il suolo, una migliore attività microbiologica.
In realtà, molti studi indicano che per numerosi aspetti il vermi compost è nettamente superiore al compost tradizionale, se ne riportano qui di seguito alcuni esempi:

Aumento del livello di disponibilità dei nutrienti: il compost ha valori più elevati di azoto in forma ammoniacale, mentre il vermi-compost tende ad avere maggiori valori di nitrati, che sono la forma di azoto che le piante possono più facilmente utilizzare. Molti altri nutrienti come il fosforo, il potassio, lo zolfo ed il manganese sono disponibili in quantità maggiore nel vermi-compost piuttosto che nel compost (Atieh et al. - 2000).

Aumento del livello di attività microbiotica benefica: sebbene la letteratura abbia meno informazioni a questo riguardo, diverse ricerche condotte dal Prof. C. Edwards (Ohio University) hanno dimostrato che l'attività dei microorganismi “buoni” nel vermi-compost può essere anche 1000 volte superiore a quella del compost tradizionale (Edwards, Subler et al. 1998) anche se non sempre è raggiunta questa proporzione.

Stimolazione della crescita: questo è il settore dove si hanno più dati di ricerca e anche i maggiori risultati positivi. Infatti, molte ricerche hanno dimostrato che il vermi-compost stimola la crescita della pianta indipendentemente dallo stato di nutrizione della stessa. Ciò significa che anche una pianta che sta crescendo in condizioni ottimali riesce ad avere consistenti effetti benefici dalla somministrazione del vermicompost. Il vermi-compost aumenta in modo consistente la capacità di germinazione delle sementi, aumenta la produzione di semi e lo sviluppo, aumenta la produttività molto di più rispetto alla somministrazione di fertilizzanti di origine chimica (Atieh et al. - 2002). Ricerche in Argentina, India e Australia convergono nel dire che il vc è circa sette volte più ricco di nutrienti e sostanze benefiche (Azoto, Fosforo, Potassio, Zolfo, Magnesio, ecc.) rispetto al compost tradizionale.

Capacità di combattere le malattie: esiste una folta aneddotica riguardante la capacità del vermicompost di proteggere le piante da diverse malattie. Dietro questa affermazione c'è il fatto che la moltitudine di microorganismi presenti nel vermi-compost protegge le piante mettendo fuori gioco i patogeni occupando tutte le risorse disponibili (praticamente affamandoli). Sono state avviate numerose ricerche per studiare questo comportamento.

Capacità di respingere gli insetti: gli studi su questo tema sono ancora inconsistenti, sebbene sembri esserci una forte evidenza che il vermi-compost respinga fortemente gli insetti con il corpo duro costituito da chetina, questo effetto potrebbe essere dovuto ad un enzima prodotto dai lombrichi che si chiama chetinasi, che ha la capacità di disgregare le corazze degli insetti. Questa teoria sembra non essere dimostrata e si tende a considerare che questo effetto sia dovuto a tutto il sistema suolo che si viene a rafforzare con la presenza dei lombrichi, piuttosto che ad una singola sostanza. Comunque, studi recenti (Arancon, 2004) dimostrano un significativo decremento della popolazione di artropodi (afidi, cimici, ragni) e conseguentemente una riduzione dei danni subiti dalla pianta (pomodori, peperoni e cavoli cappuccio).


Abbattimento dei patogeni: A differenza del compostaggio, il vermicompostaggio manca della fase termofila di igienizzazione. Tuttavia, numerose prove dimostrano come i microrganismi patogeni non riescano a sopravvivere al processo di vermicompostaggio (Maboeta and van Rensburg, 2003).





Bibliografia
Atiyeh, R.M, S. Subler, C.A. Edwards, G. bachman, J.D. Metzger, and W. Shuster. 2000. “Effects of vermicompost and composts on plan growth inhorticultural container media and soil”. In Pedo biologia, 44, pp. 579-590.


Edwards, C.A. 1998. “The Use of Earhworms in the Breakdown and Management of Organic Wases”. In: Edwards, C.A. (ed) Earthworm Ecology. St. Lucie Press, Boca Raton, pp. 327-354. t t 

Eastman, Bruce R. 1999. “Achieving Pathogen Stabilization Using Vermicomposting”. In BioCycle. November. Page 62.

Eastman, Bruce R., Philip N. Kane, Clive A. Edwards, Linda Trytek, Bintoro Gundadi, Andrea L. Stermer, Jacquelyn R. Mobley. 2000. “The Effectiveness of Vermiculture in Human Pathogen Reduction for USEPA Biosolids Stabilization”. Orange County, Florida: Environmental Protection Division.

Edwards, C.A. 1998. “The Use of Earhworms in the Breakdown and Management of Organic Wases”. In: Edwards, C.A. (ed) Earthworm Ecology. St. Lucie Press, Boca Raton, pp. 327-354. t t

Edwards, C.A. and N. Arancon. 2004. “Vermicomposts Suppress Plant Pest and Disease Attacks”. In REDNOVA NEWS: http://www.rednova.com/display/?id=55938

GEORG, 2004. Feasibility of Developing the Organic and Transitional Farm Market for Processing Municipal and Farm Organic Wastes Using Large-Scale Vermicomposting. Good Earth Organic Resources Group, Halifax, Nova Scotia. More information available from http://www.alternativeorganic.com.

Maboeta, M.S. and L. von Rensburg, 2003. Vermicomposting of industrially produced woodchips and sewage sludge utilizing Eisenia fetida. Ecotoxicol. Environ. Safety, 56: 265-270.
Biocycle. 2001. “Vermicompost as Insect Repellent”. Jan 01, p 19.


Paul, John W., Claudia Wagner-Riddle, Andrew Thompson, Ron Fleming, and Malcolm Mac Alpine. 2002. “Composting as a Strategy toreduce Greenhouse GasEmissions”. 14 pp. Available on ManureNet Website: http://res2.agr.ca/initiatives/manurenet

M. Shamymaa, H. Ahmed, I. Norli, N. Morad, and M. Hakimi, 2010. “Removal of Aluminium, Lead and Nickel from industrial sludge via vermicomposting process”.

A. Parvaresh, H. Movahedian, L. Hamidian, 2004. “Vermistabilization of municipal wastewater sludge with Eisenia Fetida”

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