La lombrifiltrazione è una tecnica messa a punto negli ultimi anni che consente di depurare scarichi civili e anche industriali tramite i lombrichi. Questo animaletto non riscuote molti apprezzamenti solo perché in pochi ne conoscono le eccezionali virtù e capacità. Il corpo di questo piccolo anellide funziona come un vero e proprio biofiltro ed è capace di depurare efficacemente le acque di scarico rendendole adatte anche all'irrigazione. La capacità depurativa del lombrico è allo studio di numerose università in tutto il mondo e già da tempo esistono impianti di filtrazione e depurazione che utilizzano i lombrichi come attori principali del processo di rimozione degli inquinanti dalle matrici. Il lombrico, unito ad altri sistemi naturali come la fitodepurazione, può rappresentare una soluzione ecologica ed efficace per lo smaltimento di fanghi provenienti da allevamenti intensivi ed altamente inquinanti, ma anche per gli scarichi civili e industriali.
Infatti, è ormai scientificamente consolidato il fatto che i lombrichi attraverso il passaggio intestinale riescono a depurare e disinfettare quello che ingeriscono, questo grazie alla presenza nel loro intestino di antibiotici naturali e di una sostanza con notevoli proprietà antibatteriche, inoltre, la fitta rete di cunicoli generati dall'incessante opera di scavo dei lombrichi aumenta l’ossigenazione del materiale con un incremento notevole della biodegradazione dovuta all'ossidazione dei materiali. Tanto per capirci, il passaggio di acque reflue attraverso un biofiltro costituito da una lettiera di lombrichi, ghiaia e terreno vegetale, consente un abbattimento dei coliformi fecali (fino al 90%), salmonella, degli elminti (100%) rendendo le acque di scarico pulite a tal punto da potere essere destinate all'irrigazione per prodotti agricoli destinati al consumo umano. L'efficienza nella filtrazione degli amici lombrichi combinata con la convenienza economica e la semplicità costruttiva dei biofiltri rappresentano una valida alternativa ai costosi sistemi di depurazione tradizionali. I benefici non si esauriscono nell'abbattimento dei coliformi ma si hanno notevoli miglioramenti consistenti di molti parametri fisico-chimici:
Abbattimento degli odori: la creazione di un ambiente ossigenato riduce l’azione dei microbi anaerobici che rilasciano anidride solforosa e mercaptani che sono i responsabili delle emissioni odorigene.
Rimozione dei metalli pesanti e prodotti chimici: i lombrichi riescono a bio-accumulare nei loro tessuti alte concentrazioni di metalli, inclusi i metalli pesanti senza avere problemi fisiologici. In particolare la specie Eisinia fetida riesce ad accumulare cadmio, mercurio, piombo, rame, manganese, calcio, ferro e zinco. Parecchi studi hanno confermato che i lombrichi riescono ad assimilare e soprattutto a degradare pesticidi organoclorurati e idrocarburi policiclici aromatici.
Mineralizzazione dei nutrienti: i lombrichi mineralizzano l’azoto ed il fosforo nei fanghi e li rendono biodisponibili alle piante come nutrienti. Il prodotto finale è omogeneo, ricco in Azoto, fosforo, potassio, di micronutrienti e microbi benefici con una riduzione sostanziale dei livelli di contaminazione.
Abbattimento del carbonio organico volatile (TOC): la mineralizzazione della sostanza organica per mezzo dei lombrichi conduce ad un significativo decremento del carbonio organico volatile che a sua volta stabilizza e abbassa il rapporto C/N.
Riduzione dei solidi volatili dai fanghi: il tasso di distruzione dei solidi volatili viene aumentato con il vermicompostaggio riducendo la probabilità di putrefazione dovute a condizioni anaerobiche.
Riduzione delle emissioni di metano: il vermicompostaggio riduce l’aliquota di decomposizione anaerobica limitando, quindi, le emissioni di metano e di composti volatili solforosi.
A questi miglioramenti si aggiungono i non meno importanti risultati sulla rimozione della torbidità (intorno al 98%), sulla neutralizzazione del pH e sulla rimozione del carico BOD (oltre il 98%) e del carico COD (oltre il 45%).
Infine, questi impianti sono sistemi a bassa energia, infatti, l’unico consumo è dovuto alle pompe per che portano le acque reflue alle unità di filtrazione.
Un’importante risvolto applicativo è quello di utilizzare questi sistemi per abbattere il carico di nitrati provenienti dagli allevamenti. Come già detto, i nitrati vengono ridotti attraverso la lombrifiltrazione e questo rappresenterebbe un importante passo avanti nella gestione degli effluenti inquinanti che vengono prodotti dagli allevamenti intensivi. Ricordiamo che i nitrati presenti nei liquami finiscono, se non gestiti correttamente, nel sottosuolo con conseguente inquinamento delle falde acquifere. Questo è un problema molto diffuso che ha anche generato una serie di provvedimenti a livello di comunità europea (direttiva nitrati) e che potrebbe essere definitivamente risolto utilizzando degli impianti di lombrifiltrazione e lagunaggio. Questi sistemi sono già operativi in Francia, in America del Sud, India e in Australia e si diffondono molto rapidamente vista l'efficienza e la facilità di gestione e anche in Italia si comincia a comprendere, seppur con fatica, l'utilità dei lombrichi nella biodepurazione, si cita ad esempio l’impianto di lombrifiltrazione di Castelbuono (PA) a cura del prof. Alonzo del dipartimento ITAF dell’Università di Palermo. In conclusione, la natura ci viene spesso in aiuto per rimediare ai frequenti errori che commettiamo, nel caso dei lombrichi ci mette a disposizione una macchina perfetta che riesce a digerire e neutralizzare ingenti quantità di sostanze inquinanti e che non consuma energia, perché non approfittarne?
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