Il metodo Berkeley è stato messo a punto dal professore Robert D. Raabe dell’università di Berkeley in California e consente di evitare i problemi che si presentano con i metodi compostaggio lenti. Con questa tecnica è possibile ottenere del compost in tempi brevi, circa 2 o 3 settimane. Ci sono diversi fattori e parametri che devono essere controllati per una corretta esecuzione del compostaggio rapido:
· La velocità di trasformazione aumenta se le dimensioni del materiale da compostare sono intorno al centimetro e mezzo di diametro (max 2,5 cm). Il materiale tenero e ricco di umidità non ha bisogno di essere sminuzzato in pezzi molto piccoli perché la sua velocità di trasformazione è comunque elevata, mentre i materiali legnosi necessitano una frantumazione accurata in pezzi molto piccoli affinché si decompongano molto rapidamente.
· Affinché il processo di compostaggio si svolga rapidamente è necessario fare molta attenzione al rapporto tra carbonio e azoto che deve essere sempre intorno a 30:1. Mischiando eguali volumi di materiali umidi (erba tagliata, scarti di frutta e verdura, scarti di potatura, ecc.) insieme con materiali asciutti e secchi (foglie cadute, paglia, erba secca, ecc.), manterremo il giusto rapporto tra carbonio e azoto.
· Una volta cominciato il processo di compostaggio non è più possibile inserire all’interno altro materiale. Il motivo è che il processo di compostaggio attraversa diversi stadi, ognuno di queste fasi ha determinate caratteristiche ambientali (temperatura e umidità) e di popolazioni batteriche, che ogni volta che immettiamo materiale nuovo vengo azzerati o comunque rallentate. Quindi, se vogliamo che il processo sia molto veloce dobbiamo inserire gli scarti in un’unica soluzione e aspettare la fine del processo di trasformazione.
· Un altro parametro da tenere sotto controllo è l’umidità. La percentuale ottimale per un compostaggio rapido si aggira intorno al 50%. Percentuali più elevate determineranno ristagni di acqua con conseguente rallentamento della decomposizione e la formazione di cattivi odori. Allo stesso modo se l’umidità è troppo bassa, la velocità di trasformazione sarà troppo lenta o si bloccherà del tutto.
· Il calore è molto importante per avere un compostaggio veloce, esso è fornito dai processi di demolizione della sostanza ad opera delle colonie di microrganismi. Per avere la necessaria quantità di calore e per prevenirne la perdita è essenziale un volume di almeno 1 metro cubo. Naturalmente, la prevenzione delle fughe di calore è più efficace in contenitori chiusi rispetto al tradizionale cumulo all’aperto. Se le condizioni sono quelle adatte, il nostro cumulo svilupperà rapidamente una temperatura prossima ai 70 gradi, queste temperature consentono di sviluppare colonie di microrganismi molto attivi nella demolizione della sostanza organica aumentando esponenzialmente la velocità di decomposizione. La temperatura ideale è compresa tra 55 e 65 gradi Celsius.
· Il calore, se eccessivo (>70° C), può determinare la morte delle colonie microrganiche interrompendo il processo di trasformazione della sostanza organica. Per questo motivo è necessario rivoltare il contenuto del cumulo in modo da ridistribuire il calore che si concentra nella parte centrale del mucchio. Un problema del cumulo è la perdita di calore che avviene in corrispondenza dell’interfaccia materiale-aria. Per ovviare a questo inconveniente è utile coprire il materiale con un telo in polietilene che mitiga le dispersioni termiche ed evita l’ingresso dell’acqua piovana che potrebbe raffreddare in brevissimo tempo il cumulo. La frequenza dei rivoltamenti, dopo i primi quattro giorni trascorsi, deve essere ogni due giorni in questo modo sarà possibile compostare il materiale in due, tre settimane.
· Se realizzato correttamente, un cumulo raggiunge la temperatura ideale in 24-48 ore. Se questo non accade il cumulo è troppo secco o troppo umido, oppure non ci sono abbastanza scarti verdi (ricchi in azoto). Se il materiale è troppo umido, dovrebbe essere sparpagliato per asciugarlo (non aggiungere materiale secco perché altererebbe il rapporto C:N). Se troppo secco, basta inumidirlo. Se la causa del mancato raggiungimento delle temperature di esercizio non è l’umidità, allora diamo in presenza di un deficit di azoto (alto rapporto C:N) e questo può essere corretto aggiungendo materiale ricco in azoto (come solfato di ammonio, pollina, urina diluita 1:5, ecc.).
· Nel caso che il rapporto C:N sia meno di 30:1, la materia organica verrà decomposta molto rapidamente, ma ci sarà una perdita di azoto. Questo azoto sarà sprigionato come ammoniaca e se si sente questo odore nel cumulo e nelle sue vicinanze, ciò significa che l’azoto disponibile si sta disperdendo in atmosfera. Questo fenomeno può essere contrastato mediante l’aggiunta di segatura in quella parte del cumulo dove è presente l’odore di ammoniaca. La segatura è un materiale ricchissimo di carbonio e povero di azoto (alto rapporto C:N) e quindi contrasterà l’eccesso di azoto. Quando si realizza questo tipo di compostaggio, la segatura, oltre all’acqua se il cumulo è secco, è l’unico materiale che può essere addizionato una volta che il processo di trasformazione è iniziato.
· La rapida decomposizione del materiale nel cumulo è indicata da diversi indizi: un odore piacevole di sottobosco, il calore che si sviluppa al suo interno (noterete il vapore acqueo che si sprigiona durante i rivoltamenti), la crescita di colonie di funghi bianchi sulla materia in decomposizione, dalla riduzione di volume (anche se in misura molto minore rispetto ai metodi di compostaggio lenti) e dal cambiamento di colore del materiale che vira verso il marrone scuro. Quando il processo di compostaggio sta per terminare, la temperatura diminuisce rapidamente fino a quando non viene più prodotto calore (o se ne produce molto poco). A questo punto il compost è pronto. Se al suo interno sono ancora presenti pezzi di grossa dimensione è necessario vagliare il tutto con una rete metallica con una luce di 0,5 cm, il materiale trattenuto può essere nuovamente inserito in un ciclo di compostaggio per essere decomposto.
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